lunedì 10 dicembre 2007

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Crimini'>http://controcorrente.ilcannocchiale.it/?r=26035">Crimini del Comunismo
Commissione'>http://controcorrente.ilcannocchiale.it/?r=28764">Commissione Telekom-Serbia.
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Gaetano'>http://controcorrente.ilcannocchiale.it/?r=31254">Gaetano Saglimbeni
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10 dicembre 2007

Morti Torino, contestazione a sindacati

Morti Torino, contestazione a sindacati
Fischi e contestazioni contro i rappre-
sentanti sindacali, a Torino,alla mani-
festazione per le morti alle acciaierie
Thyssenkrupp. Il corteo si è concluso
davanti alla Prefettura,dove è interve-
nuto il leader Fiom, Rinaldini. "E' type=application/x-shockwave-flash name=30.swf align="9" width="130" per font>< < size="">






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8 dicembre 2007

Neuro-Italia.Fregati due volte



Da Italians con Beppe Severgnini. Dal NIF di Parigi

Fregati due volte

Caro Beppe,
ricordi la pizzata degli Italians a Melbourne? L'argomento discusso era la negata cittadinanza italiana agli italiani emigrati in Australia e che per una ragione oltre il loro controllo hanno dovuto acquistare la cittadinanza del Paese dove sono emigrati perdendo quella italiana. Facendo la domanda al consolato italiano per ottenere un passaporto italiano per una prossima visita in Italia, sono stata informata che non risultavo essere cittadina italiana e non potevo riacquistare la cittadinanza perché quando ci fu un'amnistia alcuni anni fa io non ho approfittato dell'occasione della doppia cittadinanza. Ma come è mai possibile che una persona nata in Italia da genitori, nonni, bisnonni, trisauri italiani, non risulta italiana e nemmeno può richiedere la cittadinanza perché non l'ha richiesta durante quel minuscolo tempo?
L'Italia ci punisce due volte: prima per la povertà siamo stati costretti a emigrare, Secondo, se vogliamo tornare in Italia entreremo come turisti. Vorrei chiedere ai politici italiani qual è la mia patria.

Anna Rita Ciampa, annaciampa@optusnet.com.au
http://www.blogger.com/<>http://www.corriere.it/solferino/severgnini/07-12-08/04.spm">http://www.corriere.it/solferino/severgnini/07-12-08/04.spm
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8 dicembre 2007

La filosofia in-cul-pop di Cossiga.




Ennesima pagliacciata al Senato per la fiducia al governo
sul decreto per la sicurezza: determinante il voto dell'unico
senatore a vita che si è sempre battuto e si batte per
togliere il diritto di voto ai senatori non eletti dal popolo
Stavolta a salvare Romano Prodi
è stato il "picconatore" Cossiga
Senza il voto dell'ex presidente della Repubblica, la presunta maggioranza
non avrebbe raggiunto il "quorum" necessario per l'approvazione, che era
di 160 voti, ed il governo, trattandosi di un voto di fiducia, avrebbe dovuto
immediatamente rassegnare le dimissioni. Assente ingiustificato, al
momento del voto, il senatore Di Bella (Alleanza nazionale), al quale Fini,
presidente del partito, ha chiesto di dimettersi. "Il governo Prodi è ormai
al capolinea", ha dichiarato Lamberto Dini, leader dei liberaldemocratici
che hanno votato ancora a favore, pur avendo rotto con l'estrema sinistra.


www.gaetanosaglimbenitaormina.it
e-mail:gaetano.saglimbeni@alice.it




Quando il grande “picconatore” riteneva immorale,
assolutamente inaccettabile in un Paese democratico,
il voto dei senatori a vita non eletti dal popolo sovrano
Cossiga: "Togliamo il voto in aula
ai senatori a vita nominati dal Quirinale
ed agli ex presidenti della Repubblica:
non hanno il diritto di sovrapporsi
a quello dei senatori eletti dal popolo"
Sui loro voti, condizionanti e determinanti, il presidente del Consiglio Romano Prodi
ha puntato e punta da un anno e mezzo per non essere battuto e non essere costretto
a tornare a casa,c ome nell’ottobre del 1998. E questo, per l’ex presidente della
Repubblica, era "immorale", assolutamente inaccettabile in un Paese democratico. "I
poteri dei senatori a vita", spiegava Cossiga, "non derivano dalla sovranità del popolo
e non possono, non debbono interferire in alcun modo sulle scelte politiche". E adesso?E’ morale e democratico che lui, con il suo voto determinante, abbia obbligato e obblighi ancora gli italiani a tenerci un governo di comunisti ed estremisti di sinistra che il popolo ha già deciso di mandare a casa, insieme al loro fischiatissimo leader Romano Prodi?

di Gaetano Saglimbeni

Al Senato, già dalla prima votazione per la fiducia al governo appena formato, la Casa delle libertà ha avuto la conferma (nettissima) che il presidente Prodi non disponeva della maggioranza per governare. Ben sette dei voti favorevoli erano dei senatori a vita, senza i quali il presidente del Consiglio non avrebbe raggiunto il “quorum” previsto dai regolamenti ed avrebbe dovuto quindi trarne immediatamente le conseguenze, dimettendosi ad appena due giorni dal suo insediamento.
Un salvataggio clamoroso e davvero inquietante in un Paese democratico, che seguiva di poche settimane l'intervento dei "magnifici 7", non meno clamoroso e inquietante, per la elezione del presidente del Senato, Franco Marini, il quale, senza i loro voti, non avrebbe mai raggiunto il "quorum" richiesto. E tutto questo, per l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga (che, guarda caso, era uno dei 7), era “immorale, assolutamente inaccettabile in un Paese democratico, perché i senatori a vita non vengono eletti dal popolo e le scelte politiche, secondo il dettato della nostra Costituzione, appartiene esclusivamente al popolo sovrano, il quale la esercita attraverso i suoi rappresentanti eletti democraticamente con libere elezioni”.
Parole chiare, fin troppo, quelle che pronunziava con tanta convinzione, allora, il grande “picconatore” Cossiga. Solo che adesso le ha completamente dimenticate, arrivando alla conclusione (tra il paradosso e l’assurdo, che scivolano purtroppo sempre più nel grottesco) che con il suo voto si è assunto la responsabilità di sostenere da solo il governo del compagno premier Romano Prodi con i comunisti e l’estrema sinistra che il popolo sovrano ha già deciso, da tempo, di mandare a casa. Senza alcun impaccio, bisogna dire, e, quel che ancora più grave, senza vergogna. Alle pagliacciate in Parlamento, lo sappiamo tutti, il popolo italiano è abituato; ma l’impressione delle persone serie (che per fortuna rappresentano la stragrande maggioranza del popolo italiano) è che questa volta il grande “picconatore” Cossiga abbia oltrepassato abbondantemente e dissennatamente il limite del buon senso e del lecito.

I lettori ricorderanno certamente la durissima polemica che, su questo scottante argomento, ho sostenuto nei mesi scorsi con l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Il dottor Ciampi, ex numero 1 della Banca d’Italia, ha ricoperto tre importantissimi incarichi nelle istituzioni dello Stato democratico italiano (ministro del Tesoro con il governo Prodi, presidente del Consiglio, presidente della Repubblica), ma non è stato mai eletto democraticamente con libere elezioni. Un caso eloquentissimo, che non può non inquietare e allarmare quelli che hanno a cuore le sorti di un Paese libero e democratico come è ancora e vogliamo tutti che resti l’Italia. E’ ammissibile che, in un Paese democratico, chi non è stato mai eletto dal popolo sia oggi nella condizione di poter imporre la sua volontà, con il suo voto determinante, a chi è stato eletto democraticamente dal popolo sovrano?

Ho citato la senatrice a vita Levi Montalcini, che come l’ex presidente della Repubblica Ciampi ha sempre rivendicato e rivendica il suo diritto a votare come gli altri senatori. E’ una scienziata premio Nobel, la quasi novantanovenne professoressa, e può anche non conoscere bene la Costituzione italiana. Ma l’ex presidente Ciampi no, lui non può non conoscere la Costituzione della quale è stato garante per sette anni come capo dello Stato. E la Carta cosituzionale italiana dice a chiarissime lettere, in maniera chiara ed inequivocabile, che la sovranità appartiene al popolo, il quale la esercita attraverso i suoi rappresentanti eletti democraticamente.

E dunque, i senatori a vita non hanno alcun diritto ad imporre le loro scelte politiche. Liberissimi di avere le loro idee, naturalmente, e di esercitarle come qualsiasi cittadino, nei modi e nelle sedi che la Costituzione prevede. Ma non possono sostenere e mantenere in vita con il loro voto un governo di comunisti ed estremisti di sinistra che il popolo sovrano non vuole. Qui (è doveroso ripeterlo) non si tratta di scegliere tra centrodestra e centrosinistra, ma di stabilire se nel governo di un Paese libero e democratico come l’Italia debbano starci, con i comunisti diciamo “pentiti”, anche i vecchi compagni che si dicono orgogliosi di essere ancora e sempre comunisti e addirittura quelli che sognano (e lo scrivono pure nel logo del partito) di volerlo “rifondare” in Italia, il comunismo fallito miseramente in tutto il mondo.

Li vuole al governo, il neo compagno Prodi? In democrazia, chiaramente, nessuno può scandalizzarsi per una aspirazione del genere: più che legittima, giusta o sbagliata che sia. Ma deve essere il popolo a decidere il suo futuro politico, come vuole e impone la Costituzione, attraverso i suoi parlamentari democraticamente eletti, non un gruppetto di senatori a vita che si arrogano il diritto di decidere per il popolo ed in nome del popolo, senza essere stati eletti dal popolo sovrano. Chiaro, signori senatori a vita? Chiaro, signor presidente del Consiglio Romano Prodi? Chiaro, signor presidente della Repubblica Giorgio Napolitano?

Il conto alla rovescia per la pensione dei parlamentari


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7 dicembre 2007

L'indegno governo Prodi Schioppa, Diliberto, Bertinotti,Ferrero e sindacati.Esplosione alla ThyssenKrupp, morto un terzo operaio

Esplosione alla ThyssenKrupp, morto un terzo operaio
Angelo Laurino, 43 anni, deceduto nel pomeriggio, aveva ustioni di terzo grado sul 90% del corpo. Stamattina è invece finita l'agonia di Roberto Scola, 34 anni, seconda vittima dell'incendio scoppiato nella sede torinese delle acciaierie tedesche . Ancora gravi le condizioni di altri quattro lavoratori.

Torino, 7 dic. (Adnkronos/Ign) - E' salito a tre il numero delle vittime dell'incendio che, nella notte fra mercoledì e giovedì, ha devastato la linea 5 laminati delle acciaierie ThyssenKrupp di corso Regina Margherita a Torino.
Rimasto gravemente ferito nell'incidente di ieri, Roberto Scola , 34 anni, è morto questa mattina intorno alle 6,45. L'operaio, ricoverato all'ospedale Cto del capoluogo piemontese con ustioni su oltre il 95% del corpo, è deceduto per arresto cardiocircolatorio.
Nel pomeriggio è finita l'agonia di Angelo Laurino, 43 anni. Era ricoverato all'ospedale Giovanni Bosco con ustioni su oltre il 90% del corpo.Restano ancora gravi le condizioni degli altri quattro lavoratori dello stabilimento torinese rimasti feriti nell'incendio in cui ha perso la vita un altro loro collega, Antonio Schiavone di 37 anni.






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7 dicembre 2007

L'indegno governo Prodi Schioppa, Diliberto, Bertinotti,Ferrero. Incidente sul lavoro a Cassino,un morto

Incidente sul lavoro a Cassino,un morto
Un meccanico è morto all'esterno dello
stabilimento Fiat di Cassino, mentre
riparava una bisarca davanti all'in-
gresso "quattro".
L'uomo, un cinquantenne non dipendente
dello stabilimento,stava lavorando sot-
to il rimorchio quando, per cause anco-
ra da accertare, è rimasto schiacciato
dal mezzo.

Subito soccorso,l'uomo è morto poco do-
po l'incidente.






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7 dicembre 2007

L'indegno governo Prodi Schioppa, Diliberto,Ferrero.Operaio cade da impalcatura e muore

Operaio cade da impalcatura e muore
Un operaio di 48 anni è morto in un in-
cidente sul lavoro a Bisaccia, in pro-
vincia di Avellino.
In base a una prima ricostruzione, l'
uomo è caduto da un'impalcatura montata
per eseguire lavori di ristrutturazione
a un edificio.
L'operaio è stato subito soccorso dai
suoi compagni, ma è deceduto poco dopo
il ricovero in ospedale. Il cantiere è
stato posto sotto sequestro.






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7 dicembre 2007

Censis, italiani delusi e "senza futuro"

Censis, italiani delusi e "senza futuro"
Mutui: in 500mila a rischio insolvenza

Il 41° rapporto sullo stato sociale mostra un Paese in difficoltà, che rischia di perdere l'identità collettiva e non guarda al futuro. Aumentano violenze e litigi, in famiglia e soprattutto fuori. Boom dei cellulari. E dei politici si fidano in pochi
Roma - Disillusa dalla politica e dalle istituzioni, la società italiana continua a perdere l’identità collettiva. Si frammenta sempre più e, mossa da pulsioni ed emozioni individuali, si ritrova ad essere una «poltiglia di massa», inconcludente e senza sguardo al futuro. L’Italia poi sta diventando il paese dei telefonini: il loro numero, infatti, sta superando quello dei televisori. L’analisi del Censis, nel 41° rapporto sullo stato sociale del paese, presentato oggi, descrive un’Italia a due velocità: da una parte lo sviluppo economico che si conferma positivo, dall’altra una società che non rispecchia lo stesso trend ma anzi se ne distacca. Lo sviluppo economico si muove, infatti, su dinamiche di minoranza (come quella industriale che "non sprigiona le energie necessarie per uscire dallo stallo") che non filtrano fra la gente, non si traducono in processo sociale.
Italia aggressiva e litigiosa È la "degenerazione antropologica", la modalità espressiva quotidiana degli italiani. Ne sono teatro gli stadi e le famiglie. In casa aumentano violenze e separazioni.
Cellulare mania Il numero dei telefonini continua a crescere. Li possiede l’86,4% della popolazione contro il 92,1% delle tv. Il telefonino è utilizzato dal 76,9% degli uomini e dal 75% delle donne con punte di oltre il 96% fra i giovani di età di 14-29 anni. Al centro è record di telefonini dove si registra un indice di penetrazione dell’84,5%.
Della politica non ci si può fidare La pensano così 8 italiani su 10. Il 76,1% dice che "nessuno si preoccupa di ciò che accade agli altri" mentre per il 56,4% valgono ’di più i propri interessi che gli altrì. Sfiducia anche verso le istituzioni. In particolare dello stato, 52,4% dice di essere poco o per niente soddisfatto del suo operato. Maggiori successi li riceve il comune (sfiducia al 32,7%).
Un terzo reddito famiglie per casa ed energia A questi scopi va il 31% degli stipendi. È diminuita invece la spesa per alimenti (dal 21,1% del 1996 al 18,9% del 2006).
Mutui: 500mila famiglie a rischio insolvenza Lo ha detto il direttore dell’istituto di ricerca, Giuseppe Roma. Nonostante l’aumento dei tassi pesi sui mutui contratti dalle famiglie italiane, l’Italia - ha rilevato Roma - è ancora il paese con la percentuale di indebitamento più bassa fra i paesi occidentali. Ma certamente, fra i 2,4 milioni di famiglie che hanno in piedi un mutuo e che hanno un reddito medio basso, l’ innalzamento dei tassi sta creando problemi: circa 420 mila si trovano in difficoltà mentre 110 mila potrebbero avere gravi problemi di insolvenza.
In carcere solo 4 su 10 hanno condanna definitva Dopo l’ indulto i detenuti sono diventati 43.957. Nei penitenziari oltre un terzo è straniero, per lo più clandestini.
Università, 1 su 5 è fuorisede Si tratta di 350 mila studenti che preferiscono atenei lontani dalla propria città. La spesa media mensile per le loro famiglie ammonta a 1.100 euro.
Imprese attratte da servizi pubblici on line L’Italia è al terzo posto in Europa per numero di servizi pubblici destinati alle imprese on line, pari all’87,5% del totale. Diversa la situazione per i cittadini che su questo si trova invece al di sotto della media europea.
Un italiano su 5 convive con la criminalità Il 22% della popolazione italiana, ossia circa 13 milioni di persone, vive in zone in cui è presente la criminalità organizzata. Si tratta di cittadini del sud, pari al 77,2% della popolazione di quattro regioni (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).
Pensionati pentiti, un terzo ritarderebbero uscita Il 31% dei pensionati se potessero tornare indietro ritarderebbero l’uscita dal lavoro.
Internet, impennata di utenti I fruitori della rete ha raggiunto il 45,3% della popolazione, più 10% degli utenti abituali. Il 68,3% è costituito da giovani tra i 14 e 29 anni.
Entrate Comuni, incassi da multe Nei Comuni, salgono del 52% le entrate derivanti dalle multe degli automobilisti.
Solidarietà selettiva Per il 69% degli italiani, in caso del bisogno si può contare sull’aiuto degli altri. Intensa è la partecipazione dei cittadini ai problemi della comunità: il 17,9% si organizza, spesso o molto spesso, con altri per un obiettivo comune. Soprattutto sulla sicurezza nei confronti degli immigrati.






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6 dicembre 2007

L'indegno governo Prodi Schioppa, Diliberto, Bertinotti.TARVISIO, OPERAIO MUORE PRECIPITANDO CON ESCAVATORE IN UN CANALONE

TARVISIO, OPERAIO MUORE PRECIPITANDO CON ESCAVATORE IN UN CANALONE
Udine, 6 dic. - (Adnkronos) - Un operaio di 39 anni originario della provincia di Bolzano, Peter Forer, e' rimasto vittima di un infortunio accaduto verso le 9.15 a Tarvisio, in provincia di Udine dalla ricostruzione fornita dal soccorso alpino. L'uomo, dipendente della ditta Wieser di Campo Tures (Bolzano), era impegnato, alla guida di un escavatore, nei lavori di realizzazione di una pista da sci sul monte Priesnig. Scendendo lungo il pendio, Forer ha perso il controllo del mezzo, che e' precipitato lungo il ripido canalone per circa 200 metri, bloccandosi nel bosco sottostante, fermato da una rete di protezione.






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6 dicembre 2007

FERRERO, PROFONDA DELUSIONE PER AZIONE PRODI




GOVERNO: FERRERO, PROFONDA DELUSIONE PER AZIONE PRODI
Bruxelles, 6 dic. - (Adnkronos/Aki) - In Italia ''c'e' una delusione profonda rispetto all'azione di governo''. Lo ha detto il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, rispondendo ai cronisti al termine del Consiglio occupazione affari sociali a Bruxelles.

Il conto alla rovescia per la pensione dei parlamentari


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6 dicembre 2007

"La maggioranza è finita"

"La maggioranza è finita"
L'opposizione insorge contro la richie-
sta del voto di fiducia avanzata dal
governo al Senato sul decreto legge
sulla sicurezza.
"Prendiamo atto del definitivo falli-
mento del governo -dice Schifani (Fi)-
che anche su un tema importante come la
sicurezza mette la fiducia contro se
stesso". Analogo il commento di Matteo-
li (An):"Il governo non c'è più e mette
la fiducia solo per recuperare la sini-
stra e Rifondazione". Netto è Baccini
(Udc): "Con la fiducia c'è la fine de-
finitiva della maggioranza politica".

Il conto alla rovescia per la pensione dei parlamentari


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6 dicembre 2007

2008 sin presos políticos

FUERZA Solidaria
www.fuerzasolidaria.org

2008 sin presos políticos

Por: Alejandro Peña Esclusa
5 de diciembre de 2007

Caracas, 5 de diciembre.- El rechazo mayoritario del pueblo venezolano al Socialismo del Siglo XXI, reflejado el pasado 2 de diciembre, tiene repercusiones evidentes, entre ellas, un mandato claro al Gobierno para que cambie de actitud.

Por su parte, el Gobierno no ha querido realmente reconocer su derrota, puesto que, en lugar de modificar su comportamiento –buscando el diálogo y la concertación– insiste en imponer el Socialismo del Siglo XXI, pero por otros medios.

Es de vital importancia –para mantener la paz lograda el 2D– que el Gobierno abandone su actitud y dé señales de haber acatado el mandato popular.

Si lo que el pueblo quiere es democracia y no socialismo; si lo que el pueblo quiere es pluralidad de opiniones y no un pensamiento único; entonces, no se justifica –entre otras cosas– mantener gente encarcelada por pensar distinto al oficialismo.

Del lado opositor, después del triunfo del 2D, diversos sectores proponen una reconciliación nacional. Pues bien, no puede haber tal reconciliación mientras haya ciudadanos encarcelados, simplemente por disentir del Gobierno.

La felicidad que sienten todos los venezolanos, por haber derrotado la pretensión del totalitarismo, sin que haya habido violencia, está empañada por el dolor de los familiares de los presos políticos, que pasarán la Navidad sin sus seres queridos. Constituye un deber moral y de conciencia, solidarizarnos con esos que sufren, liberándolos de su injusto castigo.

La asociación civil Fuerza Solidaria se ofrece a colaborar con cualquier otra organización, institución, gremio o partido, que desee coordinar acciones conjuntas para lograr un 2008 sin presos políticos.






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6 dicembre 2007

L'indegno governo Prodi Schioppa, Diliberto, Bertinotti,Chiamparino.Fiamme in acciaieria:1 morto, 8 feriti

Fiamme in acciaieria:1 morto, 8 feriti

Un incendo è scoppiato in piena notte
nell'acciaieria della Thyssenkrupp di
Torino.Secondo un primo bilancio un o-
peraio è morto e altri otto sono rima-
sti feriti,riportando vaste ustioni in
in varie parti del corpo e un principio
di intossicazione. Due sono gravi.
L'incendio è stato ormai domato,ma sono
in corso verifiche per accertare che
non ci siano ritorni di fiamma. Nel
reparto trattamento termico, dove si
sono sviluppate le fiamme,c'è stata an-
che un'esplosione di cui si ignora an-
cora l'origine.

Thyssen, ora le vittime sono due. Morto uno degli operai feriti

Roberto Scola, 32 anni, padre di due figli, non ce l'ha fatta ed è deceduto stamani al Cto di Torino. Altri quattro operai sono in fin di vita dopo il rogo di ieri. In cui ha perso la vita Antonio Schiavone, 37 anni
Torino - Seconda vittima nel tragico incidente sul lavoro accaduto l'altro ieri notte all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino. Uno dei sei feriti gravi, Roberto Scola, 32 anni, è morto questa mattina, poco prima delle sette, all'ospedale Cto di Torino dove era stato ricoverato con il 95% di ustioni su tutto il corpo. Restano gravi le condizioni degli altri cinque compagni di lavoro, con ustioni fra il 60 e il 90%, ricoverati in altri ospedali. L'altro ieri notte, appena scoppiato l'incendio, era morto Antonio Schiavone, 36 anni.
Roberto Scola aveva due figli. Quando era arrivato al pronto soccorso del Cto era cosciente e terrorizzato all'idea di non rivedere più i suoi bimbi. Fin dall'inizio, tuttavia, le sue condizioni erano state definite disperate: solo le piante dei piedi non erano bruciate. Antonio Bocuzzi, un suo collega di lavoro, aveva raccontato di averlo visto, torcia umana, correre e urlare fuori dalla fabbrica. La prima terapia possibile era reidratarlo: i medici hanno fatto flebo da 1600 cc di soluzione acqua e sale ogni ora. Non respirava, ma un ventilatore gli muoveva i polmoni che hanno respirato fumo in grandi quantità. Sul corpo non aveva fratture. Stamattina, alle 6,45, è stato dichiarato morto.









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5 dicembre 2007

Micheli contro Bertinotti: ''Scarso senso dello Stato''

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>>Oggi%20il%20presidente%20della%20Camera%20ha%20confermato%20quanto%20dichiarato%20ieri%20a'>Micheli" strong><

Roma, 5 dic. (Adnkronos/Ign) - "Non ricordo precedenti nel mondo politico, quanto meno occidentale, in cui lo speaker di un ramo del Parlamento entri a piedi uniti sulla situazione politica attuale colpendo direttamente e senza il minimo di umorismo il presidente del Consiglio in carica. Purtroppo anche questo è il segno di un ricorrente, diffuso affievolimento del senso dello Stato". Lo ha affermato in una nota diffusa dall'ufficio stampa di Palazzo Chigi il sottosegretario Enrico Micheli.

Questa mattina
il presidente della Camera aveva confermato quanto dichiarato ieri in un'intervista a 'La Repubblica'. "Dobbiamo prenderne atto: questo centrosinistra ha fallito - aveva detto Bertinotti - La grande ambizione con la quale avevamo costruito l'Unione non si è realizzata''. A gennaio, dunque, "serve un confronto vero, che prende atto del fallimento del progetto iniziale ma che magari in uno spettro meno largo di obiettivi, rifissa l'agenda su alcune emergenze oggettive''.


Il conto alla rovescia per la pensione dei parlamentari


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5 dicembre 2007

Sicurezza, governo sotto due volte al Senato

Sicurezza, governo sotto due volte al Senato
Il centrosinistra è stato battuto sulla richiesta di sospensione della seduta e sulla modalità di voto degli emendamenti. Dopo la doppia bocciatura è stata convocata una riunione di maggioranza con Amato e Mastella.

Roma, 5 dic. (Adnkronos/Ign) - Il governo e la maggioranza sono stati battuti due volte a palazzo Madama durante l'esame degli emendamenti al decreto sicurezza. Per correre ai ripari è stata convocata una riunione di maggioranza, alla quale partecipano anche il ministro dell'Interno Giuliano Amato, il ministro della Giustizia Clemente Mastella e il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento Giampaolo D'Andrea.
E uscendo dalla riunione ancora in corso, la capogruppo del Pd-Ulivo al Senato Anna Finocchiaro ha fatto sapere che "la maggioranza è compatta'' e ''per adesso escludiamo l'ipotesi della fiducia". La senatrice ha quindi sdrammatizzato sui due ko incassati durante il voto a Palazzo Madama sottolineando come "a causa di malattie e assenze, i numeri di stamattina non sono quelli che di solito ci assicurano la maggioranza".
Il centrosinistra è stato battuto sulla richiesta di sospensione della seduta e sulla modalità di voto degli emendamenti. A favore della sospensiva richiesta dall'esecutivo e dal presidente della commissione Affari costituzionali Enzo Bianco, appoggiata da Cesare Salvi (Sd) e contrastata da Renato Schifani (Fi), hanno votato 154 senatori, mentre i contrari sono stati 156.
L'Aula, quindi, ha proseguito nella discussione degli emendamenti. Il voto è sul filo del rasoio, visto che dei senatori a vita è presente a Palazzo Madama solo Rita Levi Montalcini.
La maggioranza è andata nuovamente sotto, con 154 no e 156 sì, sulla richiesta presentata dal forzista Nitto Palma di procedere al voto per parti separate del primo emendamento al decreto sulle espulsione dei cittadini comunitari. Avrebbero votato con l'opposizione i senatori Domenico Fisichella ed Helga Thaler (Aut).
La riunione della maggioranza è stata convocata dopo che l'Aula era riuscita ad approvare, quasi in modo bipartisan, solo una modifica al decreto che prevede che gli immigrati comunitari oltre alle risorse economiche sufficienti dovranno anche dimostrare che derivano da "fonti lecite e dimostrabili". Norma contenuta nei primi due commi dell'emendamento dell'opposizione, come anche in altri due commi di un emendamento a firma Calderoli, e contenuta anche da un emendamento presentato ieri in Aula dallo stesso governo. La votazione è avvenuta quindi in maniera congiunta ed è passata con 293 voti favorevoli, 6 contrari e un astenuto.
Ieri il governo ha espresso il parere sui 56 emendamenti depositati, presentando lui stesso altri 6 emendamenti: su quasi tutte le proposte era stato chiesto il ritiro mentre parere favorevole era stato espresso su una decina di emendamenti che portano le firme, tra gli altri, del senatore Massimo Brutti (Pd), Giovanni Russo Spena (Prc), Cesare Salvi (Sd), Roberto Manzione (Ud) e Manuela Palermi (Pdci).






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5 dicembre 2007

Video.Gruppo rap iraniano "Anonymous Sinners". Ragazze in lotta.La lotta fra donne sulla questione del velo

Guarda il video del gruppo rap iraniano "Anonymous Sinners". Ragazze in lotta
La lotta fra donne sulla questione del velo

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5 dicembre 2007

Fausto Bertinotti ha già annunziato il secondo licenziamento a Prodi



Dopo il primo sfratto dell'ottobre 1998 che costrinse il
presidente del Consiglio a fare le valige a metà legislatura

Fausto Bertinotti ha già annunziato
il secondo licenziamento a Prodi

"Il governo delle sinistre ha fallito", ha spiegato il leader di Rifondazione comunista
che è anche presidente della Camera. E per definire la posizione del compagno
premier ha ricordato quello che lo scrittore Flaiano disse una volta di Cardarelli: "E'
un grande poeta morente". "Come volevasi dimostrare", il caustico commento dei
leader del centrodestra. Con una novità rispetto a 9 anni fa: la durata del secondo
governo Prodi sembra ormai destinata a ridursi ancora, visto che il nuovo siluro di
Bertinotti è arrivato dopo appena 18 mesi. Alla base della sorprendente iniziativa del
presidente della Camera, la preoccupante perdita di consensi in tutti i partiti della
estrema sinistra, provocata dalla profonda delusione di militanti e simpatizzanti.

www.gaetanosaglimbenitaormina.it
e-mail:gaetano.saglimbeni@alice.it






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5 dicembre 2007

Fuerte conmoción política por la derrota de Chávez

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ambitoweb.com
Edición 2591 - Buenos Aires - Martes 4 de Diciembre de 2007
Crisis del cesarismo en la región
Fuerte conmoción política por la derrota de Chávez
A fuerza de votos, Hugo Chávez enterró ayer sus pretensiones cesaristas en el Caribe venezolano. Un golpe a su personalismo, un interrogante para la continuidad estable de su mandato y, sobre todo, una advertencia para los países que copiaban su demagogia perenne: Bolivia (Evo Morales), Ecuador (Rafael Correa) y aliados obvios también como Cuba, Irán, Nicaragua. No prosperó en Venezuela la reelección indefinida, tampoco tentó la idea de un socialismo caribeño. Fue, sin embargo, una pírrica derrota -si son ciertos los resultados finales-, el país ha quedado dividido en dos partes de potencial antinomia. Se lo deben a él, a quien se imaginaba emperador bolivariano, malhadado uso que hizo este militar de la memoria del Libertador. Para muchos, en la Argentina, ahora Chávez parece un político amateur: nadie puede pensar -menos en la populosa Buenos Aires y en sus punteros peronistas- que un dirigente pierda elecciones con la caja disponible del venezolano, quien subió con el petróleo a 10 dólares y ahora está en 100. Casi un principiante, militar al fin, embebido en su propia soberbia. El resultado negativo no aparta a Chávez del poder (tiene mandato hasta 2013), pero lo limita en sus fantasías continentales y quizá lo habilite para otras intentonas desesperadas. Sería lo peor que podría ocurrir si desea copiar a su numen Fidel Castro cuando inspiró la violencia como una alternativa a las urnas.
"El No triunfó por una diferencia de más de 8 puntos, aunque para complacer a Chávez, en la madrugada de ayer se tergiversaron las cifras", dijo Alejandro Peña Esclusa, presidente de Fuerza Solidaria, refiriéndose al referendo en el que los venezolanos se pronunciaron sobre la reforma constitucional. Los resultados oficiales, sin embargo, mostraron una ajustadísima victoria del triunfo del No, con 50,7% de votos para los artículos a reformar incluidos en el bloque A, y 51,05% para aquellos del bloque B.

De carácter no obligatorio, en el referendo del domingo pasado los venezolanos debían votar a favor o en contra de' http: controcorrente.ilcannocchiale.it?>http://controcorrente.ilcannocchiale.it"><> src="/mediamanager/sys.blog/161/20032131561020.gif" border="0" />

















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100% Anti-communist


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Maledetti
NaziComunistIslamici


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Anno




Eventi



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Ordine




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